domenica 28 dicembre 2014

Le ragioni dell'inciviltà

Riflessioni sul pestaggio del 24 (immagine tratta dal sito della Gazzetta):

1) L'avv. Sisto di Forza Italia avrà anche “strumentalizzato” la vicenda a fini di calcolo politico, ma in fondo politica è anche questo: approfittare di un caso d’attualità per parlare dei propri programmi e posizioni in merito, e prendere consensi. Non ci risulta che forze politiche vicine all’amministrazione abbiano affrontato con la stessa veemenza la questione. Ovviamente invece prenderanno le difese del concerto di capodanno in piazza che la famiglia e Sisto hanno chiesto di annullare. Condividiamo, perché si tratta di un evento inutile, caotico, dispendioso per il comune e che per giunta non ha niente a che vedere con la musica (lo pseudocantautore vendoliano Capossela per noi è finzione, non musica).

2) Bari è l’esempio di come lo sballo alcool-droghe sia diventata la sola forma di divertimento per i giovani consentita e incoraggiata. Ogni sabato sera piazza Ferrarese e Mercantile, Corso Cavour e V. Emanuele, diventano recinti per enormi e lenti greggi di pecorelle, ragazzini sempre più ignoranti e consumisti dagli abiti firmati che passano serate vuote buttando denaro in cocktail e infilandosi in stretti locali costosi dall’atmosfera alla “uomini e donne” di maria de filippi. Questo è la “movida”. Bel modello culturale, non c’è che dire.

3) Ma la movida non si tocca, no, o si passa per vecchi bacchettoni. De Caro che si affretta a escludere collegamenti tra la movida e il pestaggio. Intanto però, si è tenuto un quasi RAVE PARTY con musica alta e alcool a fiumi, NON AUTORIZZATO, SENZA VIGILI E SENZA VIDEOSORVEGLIANZA nei locali del pieno centro. Guardacaso, proprio i gestori dei locali del centro nei mesi scorsi si lamentavano e facevano la voce grossa col Comune perché “ci dà pochi spazi, le ordinanze anti-alcool e anti-schiamazzi sono troppo severe” ecc. 
Gente che da anni ha beneficiato dei finanziamenti del “piano Urban”, ha fatto sloggiare i residenti autoctoni di Bari Vecchia, piazzato i suoi pseudopub carissimi e alla moda, accumulato barcate di soldi. Eppure piange regolarmente miseria, mentre tutti i piccoli commercianti della città, al di fuori del salotto buono murattiano, continuano a chiudere strozzati dalle banche e dalle tasse.

4) Agenti SIAE hanno ignorato la baraonda a poca distanza dalla loro sede preferendo rompere le scatole a qualche tranquillo bar per via della musica di sottofondo. Pensiamo allora a cosa farebbero nei confronti di chi aprisse un punto di aggregazione che non offra cocktail ma musica diversa, spazi per suonare, cinema a basso costo, socialità, senza occulti patrocini di enti pubblici accentratori (tipo Puglia sounds etc.)?
Ecco un altro esempio di come in città e in questo paese le istituzioni affossano qualunque tipo di iniziativa al di fuori delle “movide” e delle tarante.

5) I pestaggi sono i risultati dell'operato dei nostri lungimiranti amministratori, che volevano candidare la città a "capitale europea della cultura" (e quale sarebbe Feltrinelli? Acqua in testa e altri "festakkioni" per pseudoalternativi al cioccolato?). Ma intanto hanno lasciato i quartieri a rischio senza scuola, senza operatori dell'istruzione validi, e senza lavoro. TROPPO COMODO prendersela solo coi "topini" in se e la presunta "incività dei baresi". E' la presunta "società civile" ad essere incivile. Quella che DECIDE. E che lascia affogare nella FINTA CULTURA e nel FINTO PROGRESSO tutto quanto la circonda.

Pasquino

giovedì 25 dicembre 2014

Depenalizziamo o non depenalizziamo? Ai giudici l'ardua sentenza

Lunedì 1 dicembre 2014, alle ore 21.40 a Palazzo Chigi, in compagnia del  sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il capo del Governo dei non eletti sig. Matteo Renzi ha provveduto alla DEPENALIZZAZIONE di 112 REATI. 
Si tratta di ridurre un illecito penale (un reato che spesso prevede anche la galera) a mero illecito amministrativo, come se fosse un divieto di sosta. Si definisce che il reato astrattamente sia punibile con la pena pecuniaria o con una detentiva non superiore, nel massimo, ai cinque anni (e lo stalking, in effetti, ci starebbe quanto a pena); ma anche che: a) l’offesa sia particolarmente tenue; b) il comportamento non sia abituale.

Inoltre ci si affida alla discrezionalità e flessibilità del giudizio dell'autorità giudiziaria che, considerando di volta in volta la tenuità o meno dell'offesa arrecata, utilizzerà questa condizione per includere (quei fatti che appaiono meno gravi) o escludere (quei fatti la cui gravità appare significativamente grave) dall'ambito di applicazione della causa di archiviazione
Le acrobazie con cui si suole giustificare questo attentato alla faticosa percezione della sicurezza  che faticosamente si cerca di costruire in questo disperato Paese si racchiudono nella “irrilevanza del fatto”e nella necessità di sveltire la giustizia, senza considerare che l’abbandono di incapaci o minori o lo stalking, la truffa, l’omicidio colposo, la corruzione incidono profondamente nel nostro vivere quotidiano e per quanto si debba considerare l’errore di gioventù e la mancanza di reiterazione del delitto, lascia comunque perplessi  liquidare  atti come la truffa o la corruzione con una pacca sulla spalla, mentre in paesi come la Germania si finisce in cella per non aver pagato la metropolitana.
Vi invito a leggerli tutti gli articoli di questo provvedimento mentre digerite il vostro pranzo di Natale, gustatelo piano come un amaro e non come vorrebbero farlo apparire una generosa necessaria amnistia, e ripensate a Sciascia e alle sue perplessità sull’Italia patria del diritto...


Abbandono di persone minori o incapaci – art.591 c.p. co.1
Abusivo esercizio di una professione – art 348
Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina – art.571 c.p.
Abuso d’ufficio – art.323 c.p.
– Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico – art.615 ter
– Arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali. Sabotaggio – art.508 c.p.
- Adulterazione o contraffazione di cose in danno della pubblica salute – art.441 c.p.
Appropriazione indebita – art.646 c.p.
Arresto illegale – art.606 c.p.
Assistenza agli associati (anche mafiosi) – art.418 co.1 c.p.
– Attentato a impianti di pubblica utilità – art.420 c.p.
– Attentati alla sicurezza dei trasporti – art.432 c.p.
– Atti osceni – art.527 c.p.
Atti persecutori (stalking) – art.612 bis co.1
Commercio o somministrazione di medicinali guasti – art.443 c.p.
Commercio di sostanze alimentari nocive – art.444 c.p.
– Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari – art.517 quater
Corruzione di minorenne – art.609 quinquies co.1 c.p.
Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi – art.434 co.1 c.p.
Corruzione – art-318 c.p.
– Danneggiamento – art.635 c.p.
– Danneggiamento a seguito d’incendio – art.423 c.p.
– Danneggiamento seguito da inondazione, frana valanga – art.427 co.1 c.p.
– Danneggiamento di informazioni e programmi informatici – art.635 bis c.p.
– Danneggiamento di sistemi informatici o telematici – art.635 quater c.p.
– Detenzione di materiale pornografico – art.600 quater c.p.
Deviazione di acque e modifiche dello stato dei luoghi – art.632 c.p.
Diffamazione – art. 595 c.p.
– Divieto di combattimento tra animali – art.544 quinquies
Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza – artt.392-393 c.p.
Evasione – art 385 c.p.
Fabbricazione o detenzione di materie esplodenti – art.435 c.p.
– False informazioni al P.M. – art.371 bis
Falsità materiale del P.U. – art.477 c.p.
– Favoreggiamento personale – art-378 c.p.
– Favoreggiamento reale  art.379 c.p.
– Frode informatica – art.640ter co.1-2 c.p.
Frode in emigrazione  art.645 c.p.co.1
– Frode nelle pubbliche forniture – art.356
Frode processuale – art.374 c.p.
Frodi contro le industrie nazionali – art.514 c.p.
Frode nell’esercizio del commercio – art.515 c.p.
– Furto – art.624 c.p.
Gioco d’azzardo – art.718-719 c.p.
Impiego dei minori nell’accattonaggio – art.600 octies c.p.
– Incesto – art.564 1 co. C.p.
Inadempimento di contratti di pubbliche forniture art.355 c.p.
Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – art 316 ter
– Ingiuria – art.594 c.p.
– Ingresso abusivo nel fondo altrui – art.637 c.p.
Insolvenza fraudolenta – art.641 c.p.
Interferenze illecite nella vita privata – art. 615 bis
– Interruzione di pubblico servizio – art.331 c.p.
Intralcio alla giustizia – art.377 c.p.
Introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi – art.474 c.p.
– Introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui – art.636 c.p.
– Invasione di terreni o edifici – art.633 c.p.
Istigazione a delinquere – art.414 c.p.
– Istigazione a disobbedire alle leggi – art.415 c.p.
Lesione personale – art.582 c.p.
Lesioni personali colpose art.590 c.p.
Maltrattamento di animali – art.544 ter
– Malversazione a danno dei privati – art.315 c.p.
– Malversazione a danno dello Stato – art.316 bis
Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice – art.388 c.p.
Manovre speculative su merci – art.501 bis c.p.
– Millantato credito – art.346 c.p.
Minaccia – art. 612 c.p.
Occultamento di cadavere – art.412 c.p.
– Oltraggio a P.U. – art.341 bis
– Oltraggio a un magistrato in udienza  art.343 c.p.
Omessa denuncia di reato da parte del P.U. – art.361
Omicidio colposo – art.589 c.p. co.1
Omissione di referto – art.365 c.p.
Omissione di soccorso – art. 593 c.p.
– Patrocinio o consulenza infedele – art.380 c.p.
Peculato mediante profitto dell’errore altrui – art.316 c.p.
Percosse – art. 581 c.p.
Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi – art.497 bis co.1.
– Procurata evasione – art.386 co.1
Procurata inosservanza di pena – art.390 c.p.
– Resistenza a P.U. – art. 337 c.p.
Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio – art.501 c.p.
Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro – art.437 c.p.
Rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio – art.326 c.p.
Rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale – art.379 bis
Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione – art.328 c.p.
– Rissa – art.588 c.p.
– Simulazione di reato – art.367 c.p.
– Sostituzione di persona – art.494 c.p.
Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro – art.334 c.p.
Sottrazione di persone incapaci – art.574 c.p.
Sottrazione e trattenimento di minori all’estero – art.574 bis
Stato d’incapacità procurato mediante violenza – art. 613 c.p.
– Traffico d’influenze illecite – art.346 bis
Truffa – art.640 c.p.
Turbata libertà degli incanti – art.353
Turbativa violenta del possesso di cose immobili – art.634 c.p.
Usurpazione di funzioni pubbliche – art.347
Uccisione di animali – art.544 bis
Uccisione o danneggiamento di animali altrui – art.638 c.p.
Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine – art.516 c.p.
Vilipendio delle tombe – art.408
Vilipendio di cadavere – art.410 co.1
Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza – art 616 c.p.
Violazione di domicilio  art.614 c.p.
Violazione di domicilio commessa dal P.U. – art. 615 c.p.
– Violazione di sepolcro – art.407 c.p.
Violazione di sigilli  art.349
Violazione degli obblighi di assistenza familiare – art.570 c.p.
– Violenza o minaccia a P.U.  art.336 c.p.
Violenza privata – art.610 c.p.
Violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato – art.611 c.p.

domenica 14 dicembre 2014

E' Natale, E' Natale si mangia di più, u-u

 
E’ Natale è Natale si mangia di più, parafrasi di una nota pubblicità a cui si possono aggiungere le invettive popolar-renziane indignate contro i comparucci bricconi romani (le cui magagne si vengono a scoprire solo ora); invettive che raggiungono l’obiettivo fondamentale di aumentare la disaffezione elettorale e di rinforzare il governo dei non eletti.

Ottima manovra, si potrebbe pensare, per costruire una legge elettorale calibrata e continuare a finanziare le TAV , le industrie di armi, i cancrifici tipo Ilva o per utilizzare il denaro pubblico come sovvenzionamento della ricerca all’interno delle singole aziende, promuovendo così programmi fortemente indirizzati verso obiettivi particolari e certo non per la collettività.
Tanto l’opposizione non esiste, come gli elettori e le elettrici, in più il governo sorto da una manovra di Palazzo, secondo le meglio regole bizantine, fa fuori anche i propri figli, identificandoli come marciume della collettività, e continuare indisturbato ad esercitare il potere sullo sfondo delle finte farsesche litigate parlamentari a cui nessuno crede - e lo dimostra l’alto tasso di astensionismo. La gente sa che le ruberie di regime tramite la feroce tassazione del popolo servono a proteggere le grandi compagnie private che si appropriano dei beni “pubblici” , le stesse compagnie che con i nostri soldi sostengono e pagano i loro uomini nelle campagne politiche. Quindi perché votare se tutto è già deciso? Se attraverso una progressiva attuazione di un regime autoritario si sono eliminati prima i gruppi sociali intermedi e poi gli elettori e le elettrici?

In questo zuccheroso Natale, fatto di buoni sentimenti e di una mitragliata di tasse si prepara il nuovo scenario del 2015, in Puglia con la quasi certa elezione del renziano ex magistrato ex sindaco Michele Emiliano scelto dopo le scaramucce pre-primarie con il suo amico Vendola, decennale governatore della Puglia asse fondamentale della "nuova" alleanza a… sinistra, l’oro sapranno ben bene mettere a frutto le loro esperienze nelle politiche della Sanità e dell’edilizia, mentre a destra ancora si sguazza nel nulla se si eccettua la proposta di primarie a febbraio di Fitto. Ma tutto ciò riguarda l’anno nuovo, ora a Natale prepariamoci alla grande abbuffata. E mi sa tanto che dopo essere stati spennati ben bene il piatto forte dei cenoni siamo noi!

Mafalda

sabato 6 dicembre 2014

Svendite natalizie

A Taranto la vicenda ILVA si evolve, come previsto, verso il passaggio della fabbrica a una nuova proprietà, papabili quello della Marcegaglia o una cordata estera. Calato ormai il silenzio sulla questione della riconversione e risanamento ambientale, essendo queste espressioni via via scomparse da prime pagine e servizi giornalistici, rimanendo tutt’al più negli articoli dei vari atti e progetti di legge governativi, come menzione formale. Pertanto, i tarantini dovranno subire diossina e tumori come prima. L’inchiesta giudiziaria sul piano pratico è solo servita a smuovere interessi di pochi poteri forti economici, facendo semplicemente passare l’azienda da un gruppo a un altro. Il tutto avallato e agevolato dal governo Renzi, e dalla nazionalizzazione temporanea che intende compiere a mezzo della Cassa Depositi e Prestiti (non nuova a operazioni opache dello stesso tipo). Una nuova prevedibile, ennesima nazionalizzazione delle perdite per poi privatizzare i profitti: quanto ci rimetteranno le casse dello stato??? (vedi la svendita dell’ILVA nel ’93 ad opera di Romano Prodi).

Intanto è passata la riforma del mercato del lavoro. Non c'è stato bisogno di alcun voto di fiducia per dare l' addio all'art.18: via libera, quindi, alla scomparsa della reintegrazione per i licenziamenti economici, al demansionamento, al controllo a distanza dei lavoratori, alla cancellazione della cassa integrazione per le aziende in fallimento e contratto a tutele crescenti mantenendo intatta la legislazione che autorizza la precarietà assoluta. La distruzione del diritto del lavoro fa la differenza tra un paese libero e un regime autoritario... Grazie a tutti i parlamentari, sindacalisti e aderenti a questa sbrindellata e corrotta sinistra che hanno favorito questo atto criminale sotto la indecente presunta modernità di una democrazia formale.

mercoledì 3 dicembre 2014

Okkupiamo (che è Natale)

Testimonianza... Nel 2008 ho avuto l'occasione di vedere "dall'interno" quella che fu chiamata "l'onda studentesca" contro la riforma Gelmini. Da militante di partito, e da partecipante a 2-3 manifestazioni a Bari. Già quando vidi il primo megacorteo di liceali concludersi con un raduno in un'aula di lettere dove un "barone" universitario sinistro tenne un discorso di appoggio alla protesta insieme ai rappresentanti studenteschi Udu (oggi aderenti all'attuale "Link") ebbi la conferma che si trattava di un'inutile sceneggiata "controllata".

Nel 2008 furono occupati istituti in tutta Italia, il caso restò a lungo al centro delle cronache televisive e giornalistiche: sembrò insomma che quell'"onda" fosse una protesta vincente. Ma ovviamente, finì presto nel nulla. E questo dopo che i giovani burocrati del partito e non solo avevano annunciato la "revoluciòn". Non solo la riforma Gelmini è rimasta tranquillamente in vigore, ma anche quelle dell'Aprea, e dopo abbiamo avuto quella di Profumo e così via. Tutte nel senso della privatizzazione neoliberalizzazione della scuola e dell'università.

Quindi, cari studenti medi, se già la grande onda del 2008 è stata un bluff, a cosa può servire OGGI occupare licei? Limitatevi a godervi il tempo libero dalle lezioni, ma NON venite a dire che proteste fatte in questo modo difendono il diritto all'istruzione. Proteste in cui gli scioperanti non conoscono neanche per cosa protestano (ma neanche nel 2008) e i burocrati che organizzano e guidano i cortei e le occupazioni, son rimasti gli stessi.

Non dico che non ci sia qualcuno di seriamente motivato tra gli studenti, come lo erano il sottoscritto ed altri in precedenza. Ma costituiscono sempre una parte estremamente minoritaria rispetto alla massa in sciopero. Le occupazioni allora potrebbero servire proprio come occasione di andare a sensibilizzare la "maggioranza" che protesta solo per istinto con mezzi più "pesanti" e continui: che vanno dai volantinaggi, ai cineforum, ecc fino ai (si, purtroppo noiosi) seminari su leggi e decreti con cui i vari governi hanno distrutto la scuola italiana. La conoscenza di queste norme, sarebbe la cosa fondamentale per la lotta. Ma se queste azioni mancano o sono svolte senza un minimo di assiduità  e stakanovismo... non potremo che prender atto che la scuola pubblica è già morta.

Pasquino

domenica 30 novembre 2014

TFA: IL TOMBOLONE DI NATALE

A Bari, all’Ateneo di Bari, a Natale si gioca a tombola con i numeri e la fortuna, con i professori, o meglio aspiranti tali che si giocano i loro destini. Su sollecitazione di qualcuno abbiamo  assistito a queste nuove formule di non concorso speculativo, dato che alle Università entrano un bel po’ di quattrini, e la prima cosa che salta agli occhi è che ogni dipartimento per ogni classe di concorso si organizza a modo suo , chi a tempo, col cucù che manda via il candidato, il quale indugia troppo, tanto per rimettere a posto i propri pensieri, intanto tutti vengono sottoposti  al giochino   della scelta delle domandine  su foglietti piegati e “numerati” e d elaborate dagli esaminatori stessi, così nessuno può dirti nulla e la fortuna te la sei giocata da solo. Ma facciamo un passo indietro. Tempo fa  furono indetti i famosi quizzoni per il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) naturalmente si dovevano sostenere delle tasse a favore …guarda caso ...delle Università ospitanti, le cui casse languono e vanno rifocillate con i soldi dei poveri aspiranti insegnati che veleggiano dai 30 ai 60anni. I malcapitati che hanno superato tale prima prova hanno dovuto sostenere  le altre prove strutturate dai docenti universitari attorno ai quali ruotano i vincitori di dottorati di ricerca che potrebbero essere risultati in una posizione di vantaggio“culturale” rispetto alla pletora di precari,  magari con decenni di insegnamento sulle spalle.  Alle perplessità ironiche dei candidati che intravedevano una possibile manipolazione del compito, magari una sbirciatina veloce al nome del candidato contenuto nella bustina piccola, fu “promesso” che nessuno ne avrebbe guardato il contenuto se non alla fine, e noi ci crediamo!
Così oltre i “bravi” per definizione…  qualcuno riesce a superare anche lo scritto e accede alla prove orali, o meglio allo spettacolo della confusione, dove ogni classe   di concorso viene strutturata secondo modalità autonome. Un’unica certezza: ai candidati si richiede la conoscenza dell’intero scibile umano! Tutto di tutto senza limiti.
Fermo restando la buona fede… però delle osservazioni vanno comunque fatte, come può un tirocinio formativo, che non è un concorso, ma ha una valenza nazionale polverizzarsi tra le varie università, facendo cadere il criterio dell’uguaglianza dei contenuti, a garanzia dei diritti dei candidati? Succede, quindi, che per una stessa  classe di concorso a Torino si adoperano certi criteri e sono rispettati i programmi ministeriali, mentre a Napoli il sistema cambia totalmente; senza dimenticare poi come certe università si sono macchiate di fenomeni di nepotismo e solo per questo andavano sanzionate ed eliminate dal sistema di valutazione.

A noi non resta che osservare  lo spettacolo triste degli Insegnati, quelli veri, segnati da procedure sulle attività di reclutamento che mortificano le legittime aspettative  di uno spazio lavorativo conquistato a suon di laurea (sempre più costosa) di corsi di aggiornamento  che lavorano da anni sbattuti nelle più profonde periferie del mondo umiliati dalle domandine altezzose di chi sicuramente non ha mai messo un piede a scuola che non conosce il  quotidiano, impegnativo, lento, disinteressato lavoro fatto di pratiche ed attenzioni personalizzate alla classe ed al singolo alunno. Ma loro, gli esaminatori,  sono i portatori della meritocrazia,   mirabolante “esempio etico”, responsabile della disoccupazione galoppante, del dumping sociale e della guerra tra poveri. 

Pasquina

martedì 18 novembre 2014

La faccia tosta degli illusi (da Grillo)

Quasi tutti i vari personaggi e movimenti che si stanno affrettando adesso a muovere critiche al movimento 5 Stelle, sono quelli che prima lo hanno sempre celebrato con un ottimismo irresponsabile ("lasciateli lavorare", "guardiamo e poi giudichiamo"), pur lanciando piccole frecciatine. Addirittura, qualcuno di questi si era lanciato in esplicite dichiarazioni di voto per Grillo in occasione delle politiche del 2013

Gli autori di questo blog avevano denunciato le contraddizioni teoriche e pratiche del M5S già un anno prima del suo ingresso in parlamento. Sconsigliando, va da se, di votarlo:

- "E ARRIVARONO LE CAVALLETTE" - maggio 2012

- "Il teatrino è già ricominciato" - dicembre 2012 (parte finale su Grillo)

- "LA PERNACCHIA E LA PROTESTA" - febbraio 2013, poco prima delle elezioni politiche

- "SE A QUALCUNO INTERESSA" - 28 febbraio 2013 (subito dopo le politiche)

Come si vede, critiche precise sui contenuti e sulle posizioni dirimenti. Economia, istruzione pubblica, politica estera, questione euro, parlamentarismo di palazzo. Chi degli antigrillini dell'ultima ora le aveva mai recepite? Pare nessuno. Si è sempre preferito spettegolare di sciocchezze: presunto fascismo del movimento, gaffes dei parlamentari, l'influenza di Casaleggio su Grillo, la loro vita privata, infiltrazioni massoniche, ecc. Tutte tiritere propalate dai telegiornali, dai salotti, o dai fashion bloggers. Ma irrilevanti per studiare, capire e affrontare il fenomeno.

Adesso, i pigri e i ritardari esclamano "io lo dicevo" "io lo sapevo". Gli stessi ciechi e sordi che invitavano a votare per Grillo comunque e dovunque. 
In una cosa però abbiamo sbagliato. Ci siamo fatti mettere in terza fila da gruppi ed esponenti "cerchiobottisti". Organizzazioni brave a criticare il M5S in privato o in piccole sedi, ma senza mai prendere una posizione netta e ufficiale in pubblico. Movimenti timorosi più di non irritare i possibili futuri alleati grillini che di ascoltare i loro stessi aderenti, (soprattutto quelli più smarriti e dubbiosi, ignorati soltanto perché magari pochi rispetto al totale degli iscritti).

Movimenti che hanno sempre impedito un dibattito sulla natura profonda del M5S, stroncando sul nascere ogni discussione sia interna (tra i propri iscritti) sia generale all'esterno. Non tollerando da propri aderenti che si diffondessero propri scritti di critica o addirittura, rimuovendoli dai propri siti web subito dopo averli pubblicati (chi scrive è stato personalmente vittima di quest'ultimo comportamento -  con uno degli articoli sopra linkati). 

Così, grazie a queste guide "illuminate", oggi altri furbetti si prendono i meriti della nostra lungimiranza - messa in ombra. 
Tuttavia noi siamo certi di essere sempre andati controcorrente, mantenendoci distanti dall'entusiasmo per il "nuovo" anche quando era giusto difenderlo dalla diffamazione mediatica. E perciò possiamo ancora ridimensionare i meriti dei grandi analisti da tastiera, bravi a dire cose giuste solo col senno di poi. 


Stavolta possiamo farlo con piena libertà, perché non faremo più parte di alcun movimento, gruppo o gruppettino "sovranista". La loro autonomia, qualcuno lo scrisse oramai due anni fa, è solo apparenza. E la loro azione concreta è inesistente - al di là delle solite parole ripetute in anni di articoli, comizi, riunioni, assemblee e discussioni a vuoto.

- - -
A breve, le nostre considerazioni sul probabile sfacelo che la "falsa rivoluzione" 5 stelle rischia di lasciarci in eredità, ostacolando il percorso di chi vuole "rivoluzionare" il paese. E su come iniziare, in quel caso, a ripartire da zero.

domenica 9 novembre 2014

Primarie, Regionali e il vento del consenso



Prima di tutto la scelta del nome da presentare la prossima primavera alla guida della Regione. La solita, prevedibile lite tra l’ex sindaco che aggredisce i favoriti di Vendola, il decennale assessore regionale Minervini e il prescelto erede Stefano , per ovvie ragioni “istituzionali”, i quali non possono che difendere l’amministrazione del cofondatore della Sel dagli attacchi dell’ex sindaco di Bari.

I candidati sono bravi ormai nell'annusare, di qualunque fetore sia carico, il vento del consensi e farsi portare ovunque conduca e in questo l’ex sindaco di bari sa ben cavalcare il malcontento di molti elettori delusi dal Vendola, inoltre Emiliano è in grado anche di controllare il movimento 5 stelle valendosi della sua “forte” candidatura e della naturale tendenza del movimento a disperdere i voti.

Da questa sferruzzata di colpi la destra sembra Riprendere Colore, su spinta dell’ex ministro nonché ex governatore Fitto, con i vari candidati che a parer mio nulla potranno contro una sinistra che più volte ha mostrato di sapersi ricompattare al momento giusto dando un’immagine di sé tutt’altro che debole e lacerata, soprattutto con un candidato forte come Emiliano che, liberatosi definitivamente di ogni limite ideologico, in pieno stile renziano, afferma di non avere una idea “egoistica” della politica e manifesta disinvoltura non comune nella capacità di stringere alleanze con i pezzi del centro destra in disfacimento. Tralasciando programmi politici o quanto meno una pur velata o ipocrita attenzione ai bisogni delle neoplebi, che non sembra siano all’attenzione dei nuovi concorrenti, è evidente che date queste premesse non sembra ci siano alternative valide, una farsetta già precotta con un finale già noto, che seguiremo come si seguivano anni fa le telenovelas sud americane: stucchevoli e improponibili.

C’è poi un altro elemento di forza che garantirà senza intoppi lo spettacolo dei liberi scambi dei giochetti politici ed è l’astensionismo dei poveri, degli impoveriti, di coloro che vivono quotidianamente situazioni di marginalità e di difficoltà ormai così poco propensi a votare, a partecipare, a entusiasmarsi per contese politiche posticce, sapendo che, una volta incassato i voti, nessuno prenderà le loro parti e cercherà di migliorarne le condizioni di vita. Pur non avendone piena coscienza e pur non rivoltandosi come dovrebbero, i poveri, le neoplebi sanno che la politica liberaldemocratica e tutti i suoi attori sono al servizio di forze determinate e molto concrete, d’interessi di classe avversi a quelli della maggioranza della popolazione. Non si scappa, in assenza di una reale forza antagonista le politiche sono sempre quelle, non ha importanza chi vincerà nei ballottaggi o in quelle farsesche primarie, ciò che importa è che nonostante le astensioni il sistema tenga e le controversie manifestate a suon di annunci mediatici garantiscano comunque l’immobilità.

Adele Dentice

martedì 4 novembre 2014

Ci siamo rotti

Come si dice, ci siamo rotti. 

Ci siamo rotti ovviamente dell’andazzo in generale. Del non eletto Renzi, dei suoi continui show, della strategia mediatica che è in atto per rendercelo “simpatico”. Ma siamo stanchi soprattutto della finta “opposizione”. Quella parlamentare, ma anche quella che perde tempo sui social network. Lamentele vuote e frasi fatte: “non cambia niente”, “siamo in pochi”...
E una più di tutte: “il problema è che la gente non si ribella!”. La sentiamo ovunque, in piazza, nei negozi, sugli autobus, in fabbrica, in ufficio a scuola. La cosa assurda è che è proprio “la gente” a parlare male della gente; di se stessa! Davvero assurdo!

Cioè, ciascun cittadino (non ci riferiamo naturalmente a quelli privilegiati) se interpellato confessa di desiderare la stessa cosa: scendere in strada a lottare contro gli stessi nemici. Non lo facciamo soltanto perché proprio quella frase è indice di una mentalità che ci tiene divisi gli uni dagli altri, ci impedisce di avvicinarci, aggregarci in un’unica forza. Ci mette in una gabbia, che ci fa vedere solo la nostra voglia di cambiare le cose, ma non quella degli altri. In quanto crediamo che gli altri siano sempre più pigri e menefreghisti di noi. Mentre invece sono sfruttati, impoveriti e ingannati come noi, e vorrebbero ribellarsi esattamente come noi. Ma anche loro hanno una “gabbia personale” come quella nostra.

Oltretutto siamo persone, non superman. Andiamo al lavoro, studiamo, affrontiamo brutti momenti, litigi, dolori. Ci ammaliamo, vivendo in una realtà sempre più inquinata e mangiando cibo sempre più artificiale e avvelenato. 
Siamo sempre più poveri (tranne un 20% di privilegiati). E fare politica COSTA. Meglio pensare a come arrivare a fine mese. 
Ma soprattutto, siamo sfiduciati. Dopo decenni di bugie di politicanti (anche i cosiddetti diversi ed “estremisti”) che hanno svenduto il nostro futuro a banche e multinazionali, abbiamo diritto di non credere a nessuno per un bel po’. Ma se qualcuno ci facesse diventare protagonisti, ci facesse agire sulla scena in prima persona, tornando alla militanza di una volta, allora sarebbe diverso…

Andrea Russo

C’era una volta Arancia Meccanica...



...fu un qualcosa che turbò il sonno dei benpensanti, ma all’epoca venne considerato anche in questa città di bari, non certo tranquillissima, un incubo lontano. un incubo che nel 2014 sembra materializzarsi quotidianamente e trova poi la sua legittimazione con la nuova festa, introdotta dal mercato globale, di halloween in cui giovani teppistelli armati di spranghe e maschere orripilanti si aggirano per i quartieri terrorizzando i passanti, alla ricerca di qualcuno su cui scaricare la propria ferocia. 
I luoghi oscuri e pericolosi, dove si annida la violenza, sono tanti e il numero ridotto di volanti favorisce il diffondersi di questa nuova piaga, così capita che verso le 20,30 di sera in piazza Madonnella, mentre si rientra per la cena una squadraccia di minorenni armati di uova e caschi , con le spranghe nascoste negli zainetti, quelli che la mattino dovrebbero contenere i libri per la scuola, aggrediscono delle persone inermi, minacciando chi, magari mosso da pietà, prova ad intervenire. Quando hanno smesso di divertirsi sul selciato di fronte alla scuola non rimangono che tre corpi di persone ferite che solo il caso o la fortuna ha evitato loro un destino tragico. Sono solo le 20,30 e ancora la città ha negozi aperti e il via vai della gente che si prepara per le prime feste inverali sembra non accorgersi di ciò che sta avvenendo.
Questa è la città sicura promessa anni fa da vari sindaci, una città metropolitana, priva di teatri dove campeggia una magmatica gioventù dominata dalla cultura dell’edonismo e della discoteca, plasmata da videogiochi e internet ammalata da sindrome imitativa che si nutre di alcool e droghe varie e del perdono dei buonisti o fa scendere in campo i soliti benpensanti, i bacchettoni, gli amanti dell'ordine che attribuiscono il fenomeno a una incapacità congenita o a una mancata educazione dei giovani a operare "scelte mature e responsabili", insomma a una carente coscienza civicas.
Per me non c’è ragione, non si trova la sua ragione se non forse nella perdita di senso reale della vita, il frutto amaro della completa frantumazione dei valori e delle coscienze, dove l’altro è percepito come un elemento dei video giochi una figurina disumanizzata, è il risultato dell’omicidio della scuola pubblica, ormai incapace di fronteggiare il nuovo disagio, vittima della riforma ultracapitalistica, che dismette i saperi forti a favore dell'impresa, con il suo linguaggio economicistico e bancario per meglio rispettare una oligarchia transnazionale de territorializzata, il resto l’umanità e solo perdita di tempo.

Pasquina

venerdì 26 settembre 2014

Mercanti in Fiera

L’ente Fiera è in stato comatoso, ha varie volte affermato Giuseppe Boccuzzi, segretario provinciale della Fisascat. Il coma si aggrava ogni anno e pare allo stato terminale. Le prime vittime (nulla di nuovo) sono i lavoratori che dal 1 settembre si sono messi in stato di agitazione ad oltranza.

Svettano gli importi paurosi delle consulenze esterne: 377mila euro nel 2006, 489mila nel 2007, 656mila nel 2008, 529mila nel 2009, 637mila nel 2010, 319mila nel 2011 e 386mila nel 2012. Il ricorso all’esterno è stato ingente anche nel 2013. Tutto ciò a fronte di perdite crescenti: un milione 258mila euro nel 2006, pareggio nel 2007, ma poi857mila euro nel 2008, 4 milioni 746mila euro nel 2009, 4 milioni 116mila euro nel 2010, 2 milioni 346mila euro nel 2011 e 3 milioni 072mila euro nel 2012. Nel 2013 le perdite si sono attestate intorno ai 3,2 milioni.
E intanto è dietro l’angolo la privatizzazione dell’Ente sponsorizzata dal governatore Vendola che, quando gli fa comodo, parla di difesa del bene comune e del patrimonio pubblico dalle mire private… Privatizzazione che viene giustificata quindi, com'era ovvio aspettarsi, dalla pessima gestione di cui sono responsabili i pessimi amministratori nominati dalla politica; la stessa che poi svende ai privati ciò che ha fatto male amministrare.


Poi l’inaugurazione…il Giovane Renzi che ha parlato come sempre dell’importanza dell’Ente nell’economia nazionale e globale, dell’Europa, della BCE e di Draghi che è italiano e ci vuole tanto bene, la Fiera porta d’oriente e bla bla… Alla fine se n’è andato come tutti i suoi predecessori, seguito dalle auto blu, da applausi e palloncini. Dietro le transenne, nascosti, i lavoratori, i precari, i licenziati, i pensionati, e i nostri figli che emigrano e tutto quell’immane universo di troppi morti di fame. Meglio non pensarci e andare avanti con le “Riforme” in ossequio a chi ci comanda.