venerdì 20 giugno 2014

E il 22% diventò 40...



Quello che sta accadendo si commenta da se. Capire perché si è giunti a questo, è ben più importante. 

Il personaggio portavoce dell'opposizione prende atto di un "dato di fatto", e cioè, che il partito dell'attuale premier all'ultima tornata elettorale per le europee abbia raggiunto "il 40%". Ed è la presa d'atto di tutti, indistintamente: dei supporters del governo, dei suoi detrattori, ma soprattutto degli organi d'informazione di massa che citano questo 40% a ogni secondo.
Il "significato simbolico" di questa cifra, per gli oppositori del governo in carica, è che "l'italiano" ha premiato chi lo bastona, per cui si merita di essere bastonato. 

Peccato però che l'espressione "40%" sia palesemente (e insopportabilmente) mutilata. Il 40% di che cosa? Dei voti? E di chi? Degli "elettori", degli "italiani"…o "dei votanti"? Finora nessuno ha fatto chiarezza in merito. Nemmeno gli stessi "delusi" dal voto se lo sono domandati. 
Questo poiché, come sempre, i toni e le espressioni con cui i grandi mezzi di comunicazione descrivono la realtà influenzano tutti, nessuno escluso. Basta far passare un'omissione o una piccola ambiguità per provocare, come in questo caso, un condizionamento psicologico devastante. Soprattutto nella mente di chi crede di essere già immune da ogni menzogna "ufficiale". 

Il PD non è stato votato dal 40% degli italiani, ma dal 40% dei votanti. I votanti sono stati soltanto il 57,22 % (dato ufficiale dell'affluenza per le europee). Per sapere quanti italiani hanno realmente votato il partito di governo sul totale degli aventi diritto (compresi quindi anche gli astenuti) dobbiamo calcolare il 40% di 57%. Ne viene fuori…che soltanto il 22% degli aventi diritto al voto lo ha fatto. Quindi, ben il 78% degli italiani NON ha dato fiducia al partito del presidente del consiglio. La maggioranza. Circa l'80%: arrotondiamo, visto che con le cifre c'è chi sta facendo peggio. 

Perché allora deprimersi, o aggrapparsi a notizie complottiste di brogli, se per accertarsi che i conti non tornano è sufficiente farsi delle domande logiche e rispondersi in modo altrettanto logico (senza farsi fuorviare dai toni gridati e sensazionalistici dei media)?

È evidente che con questa campagna menzognera sul 40%, le oligarchie finanziarie che hanno insediato Renzi intendono prendere due piccioni con una fava: 
- primo, legittimare dal nulla un governo in carica non eletto - trasformando magicamente una minoranza in maggioranza, per indurre i cittadini ad allinearsi, questa volta davvero, ai vincitori;
- secondo, portare fuori strada gli oppositori ai partiti di governo. Demoralizzandoli e, soprattutto, aizzandoli contro tutti gli altri italiani. Ed è stato facile; è bastato sfruttare il luogo comune più duro a morire tra gli attivisti "indignati": quello per cui gli italiani sono soltanto pecore stupide senza dignità. 

Si obietterebbe che gli italiani sono ugualmente responsabili di non aver votato per la principale forza d'opposizione. A questo si può ribattere che:
- il parlamento europeo non ha reali poteri, quindi entrarci cambia pochissimo sul piano pratico per il nostro paese; 
- il movimento 5 stelle dovrebbe fare autocritica per capire come mai così tanti non lo hanno rivotato una seconda volta. Assodato che comunque l'80% non ha votato il PD (sommando gli astenuti a quelli che hanno votato altro): e che dunque non è affatto vero che "gli italiani si sono venduti per 80 euro".
Bisognerebbe ammettere che non è stato il massimo presentarsi con "tanto vinciamo noi". O accreditarsi come euroscettici chiedendo contemporaneamente voti per entrare nel parlamento UE. O ancor peggio lasciarsi sfuggire stupidamente "io sono per uscire dall'UE, Casaleggio per restare" (Grillo). 

Appurato ciò, anche le analisi del voto in circolazione sono fallaci come le premesse su cui si basano. Le valutazioni sulla composizione e sugli umori dell'elettorato vanno riformulate tenendo conto di quel 22%...chi potrebbe farne parte? Molto probabilmente si tratta di una minoranza anagrafica: in una nazione di anziani, è ipotizzabile che si tratti per buona parte di neo18enni e giovani in generale, privi di formazione culturale-politica e propensi a seguire tutto ciò che è "nuovo" e di tendenza; nei campi della tecnologia, della musica, del cinema… Ergo anche in campo politico, dove la moda più "trendy" del momento, costruita a tavolino come ogni moda, è quella renziana. E dunque, minoranza anche in senso politico-identitario… quel "popolo della sinistra" intriso di pensiero semicolto e politicamente corretto, costituito ormai solo da una classe media sempre più ridotta sul totale degli italiani, riconoscibile perché ostile al "populismo" che attecchisce nei ceti oppressi e dominati…. in questo è anche minoranza in senso sociale. 

Altro che discussioni su fascismo/non fascismo, brogli, scie chimiche, simbologie massoniche! Le opposte parrocchie non mettono bocca sulla vera questione. E cioè, che la principale forza politica cosiddetta d'opposizione, contro i suoi stessi interessi, rinuncia "stranamente" all'opportunità di smascherare un escamotage propagandistico con cui mettere fuori gioco il "nemico" … Nemico a cui ora addirittura chiede un accordo, dopo averlo fino a poco prima bersagliato con gli strali più duri! Così da screditare se stessa come sigla politica e tutte le giuste cause di cui si era appropriata. 

E com'era prevedibile, ora arrivano le provvidenziali "consultazioni della base" (online - affidabilissime...) a coronare il tutto. "La base approva" titolano trionfanti gli organi di dis-informazione, che danno voce agli umori favorevoli alla svolta, e qui ce n'è per tutti i gusti: giustificazionismo dei vertici e delle loro scelte sempre sagge ("tranquilli, è solo una mossa tattica", "è per farli uscire allo scoperto, noi siamo costruttivi"), antiberlusconismo, menopeggismo a gogo, e altri vomiti schifosi.

È
 lo stesso film già visto negli ultimi decenni in occasione delle giravolte tattiche della tradizione PCI-PDS-DS-PD-Rifondazione-SEL. Tutto si ripete allo stesso modo: il tifo identitario e acritico giustifica qualsiasi cosa della propria "squadra del cuore". Verso la quale sono risucchiate "per solidarietà" anche aree politico-culturali autonome. 
Questo, è il vero cuore della questione. Finora intoccato dalle parrocchie di complottisti e controcomplottisti UGUALMENTE DISGUSTOSI nella loro capacità di ridicolizzare il discorso politico.

Pasquino

domenica 8 giugno 2014

BOICOTTA I MONDIALI!

Esiste una “storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa”, scriveva nel 1843 Honoré de Balzac
 e la storia vergognosa di cui oggi vi voglio parlare sono i mondiali di calcio il divertimento osceno dei ricchi
Nella fretta di portare a termine tutte le opere in cantiere prima dell’inizio della Coppa del Mondo di Calcio, il governo carioca si è deciso ad intervenire con risolutezza, sfrattando dalle proprie abitazioni (se così si possono chiamare) quaranta famiglie della favela Metro/Mangueira, a 500metri dallo Stadio Maracanã, nonostante le nuove abitazioni non siano ancora pronte. il governo brasiliano decide lo sgombero lo sport del calcio deve favorire gli interessi economici dei club, degli sponsor e dei network, anche se ciò significa sacrificare la dignità delle persone, soprattutto delle più povere
 “Anche se abitiamo in favela non siamo dei vagabondi”, hanno urlato ai microfoni delle emittenti locali. “Non chiediamo nulla. Vogliamo solo una casa dignitosa dove andare, ci dicano prima dove sono le abitazioni poi ce ne andiamo. Siamo persone perbene, lavoratori, non manifestiamo con violenza, vogliamo solo i nostri diritti”

A fronte di questa dignitosa povertà l’oscena baldanza dei ricchi  che pagano 20 milioni di euro a stagione per un giocatore, un tal Messi,  che, per quanto bravo, non credo meriti di guadagnare tanto, soprattutto quando ci si trova in paesi dove la miseria uccide più di un’epidemia di peste o sono talmente  indebitati e immersi in una grave crisi socio-economica, da produrre  milioni di disoccupati e sotto-occupati come il nostro bel paese .

Già l’ Italia! secondo i dati diffusi dalla lega calcio, i ‘sostenitori’ italiani del gioco del calcio sono circa 37 milioni di persone, i quali contribuiscono, con soldi propri, ad alimentare un giro di affari (compreso l’indotto) che si aggira sui 7,5 miliardi di euro, quasi il 5% del PIL italiano. Degli 8 miliardi raccolti dalle scommesse, quasi il 90% delle puntate deriva dal calcio. Lo stato italiano, dall’industria del calcio, ricava più di 1 miliardo di euro.
Mentre i nostri italici  calciatori eroi guadagno  6,5 milioni di euro a stagione fino ai più miserevoli 4 milioni, senza voler criminalizzare il gioco in sé, divertente da giocare e da guardare, si rivela uno  dei maggiori business internazionali e un raffinato anestetico sociale, non si può non considerare, infatti,  che  con il suo giro di affari che si aggira sui 9 miliardi di euro annui, il calcio intrattiene e distrae circa 40 milioni di Italiani. Una sublimazione  della frustrazione dei lavoratori, disoccupati esodati, cassaintegrati, che piuttosto che scandalizzarsi dei compensi milionari alimentano il business con soldi propri  un  ‘fanatismo calcistico’che  non solo si  moltiplica di anno in anno, ma permette che una partita di calcio condizioni e regoli il tempo libero calibrato sui giorni e gli orari delle gare; inoltre questo “gioco” viene alimentato da  trasmissioni televisive che per ore , giorni settimane intere discutono di quanto è avvenuto nel corso della partita. A questo poi si aggiunge la VIOLENZA che si manifesta in nome di un simbolo, quello della squadra , che distrugge quartieri o vite umane  e che si esprime nelle persone più “colte” con sequele interminabili di parolacce e bestemmie.
Rabbia, odio, violenza, istupidimento, volgarità e divisione, più che sport, direi un altro strumento di distruzione di massa  ideato non a casa in Inghilterra a meta dell'ottocento per distrarre gli operai dalla consapevolezza della dura fatica in cui erano schiavizzati.
BOICOTTA I MONDIALI, tanto tutto è già scritto!

domenica 1 giugno 2014

JOBS ACT: la proposta vuota del Giovin Vincitore

la proposta vuota del Giovin Vincitore
Come gli 80 euro defalcati dai contributi per i figli, quindi ridotti a tal punto che oltre non si può così il Jobs Act è l’ennesima proposta vuota del Giovin Signore , “essa” ne afferra una di Boeri e Garibaldi, che fa riferimento all’istituzione di “un contratto unico di inserimento a tutele crescenti”, che semplifica la  selva di tipologie contrattuali (c.d. legge Biagi), abolendone  alcune vigenti e non utilizzate (Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40), per istituire un contratto unico con un iniziale periodo di prova e con successiva assunzione a tempo indeterminato. Ma il contratto unico a tutele crescenti non sostituisce i contratti a tempo determinato, per cui il precario illuso potrà lavorare tra rinnovi licenziamenti, viene data infatti la possibilità di rinnovare i contratti a termine fino a otto volte in tre anni. Ciò significa spezzettare un rapporto di lavoro in contratti di 4-5 mesi, salvo ricominciare da capo, con un nuovo lavoratore/lavoratrice allo scadere dei tre anni. 
Nella sostanza il jobs act non modifica nulla anzi  si rivela un vuoto contenitore ,  anzi aumenta la licenzi abilità per i neo assunti e l’unificazione a livello più basso  di tutte le forme di precarietà  senza più rischi per i datori di lavoro riprendendo in pieno la proposta di Ichino, fatta a suo tempo per accompagnare l'attacco all'art. 18, che prevedeva  l’esclusione dei neo assunti dall’applicazione dell’articolo 18 e  il pagamento dei contributi a spese dello Stato quindi dei contribuenti e non del datore di lavoro.
Stessa unificazione al ribasso riguarderebbe la introduzione di una retribuzione minima oraria garantita per tutti i lavoratori, e in particolare per precari, immigrati, donne che rientrano dalla maternità. A queste ultime non sarà più necessario  far firmare le illegali dimissioni in bianco, o indagare sulle intenzioni procreative al momento dell’assunzione. Basteranno contratti brevi, non rinnovandoli alla scadenza in caso di gravidanza. Oltre la precarietà, il ricatto la schiavitù il regalo finale di non poter più maturare il diritto alla indennità di maternità piena
per finire due paroline sul ritorno indietro dell’ apprendistato,  che elimina sia l’obbligo della formazione sia l’obbligo di assunzione a tempo determinato del 20 %. Un buon modo anche questo per tutelare i giovani oltre ogni ragionevole dubbio!
E pensare che c’è ancora chi continua a votarli….