martedì 4 novembre 2014

C’era una volta Arancia Meccanica...



...fu un qualcosa che turbò il sonno dei benpensanti, ma all’epoca venne considerato anche in questa città di bari, non certo tranquillissima, un incubo lontano. un incubo che nel 2014 sembra materializzarsi quotidianamente e trova poi la sua legittimazione con la nuova festa, introdotta dal mercato globale, di halloween in cui giovani teppistelli armati di spranghe e maschere orripilanti si aggirano per i quartieri terrorizzando i passanti, alla ricerca di qualcuno su cui scaricare la propria ferocia. 
I luoghi oscuri e pericolosi, dove si annida la violenza, sono tanti e il numero ridotto di volanti favorisce il diffondersi di questa nuova piaga, così capita che verso le 20,30 di sera in piazza Madonnella, mentre si rientra per la cena una squadraccia di minorenni armati di uova e caschi , con le spranghe nascoste negli zainetti, quelli che la mattino dovrebbero contenere i libri per la scuola, aggrediscono delle persone inermi, minacciando chi, magari mosso da pietà, prova ad intervenire. Quando hanno smesso di divertirsi sul selciato di fronte alla scuola non rimangono che tre corpi di persone ferite che solo il caso o la fortuna ha evitato loro un destino tragico. Sono solo le 20,30 e ancora la città ha negozi aperti e il via vai della gente che si prepara per le prime feste inverali sembra non accorgersi di ciò che sta avvenendo.
Questa è la città sicura promessa anni fa da vari sindaci, una città metropolitana, priva di teatri dove campeggia una magmatica gioventù dominata dalla cultura dell’edonismo e della discoteca, plasmata da videogiochi e internet ammalata da sindrome imitativa che si nutre di alcool e droghe varie e del perdono dei buonisti o fa scendere in campo i soliti benpensanti, i bacchettoni, gli amanti dell'ordine che attribuiscono il fenomeno a una incapacità congenita o a una mancata educazione dei giovani a operare "scelte mature e responsabili", insomma a una carente coscienza civicas.
Per me non c’è ragione, non si trova la sua ragione se non forse nella perdita di senso reale della vita, il frutto amaro della completa frantumazione dei valori e delle coscienze, dove l’altro è percepito come un elemento dei video giochi una figurina disumanizzata, è il risultato dell’omicidio della scuola pubblica, ormai incapace di fronteggiare il nuovo disagio, vittima della riforma ultracapitalistica, che dismette i saperi forti a favore dell'impresa, con il suo linguaggio economicistico e bancario per meglio rispettare una oligarchia transnazionale de territorializzata, il resto l’umanità e solo perdita di tempo.

Pasquina

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