L’ente Fiera è in stato comatoso, ha varie volte
affermato Giuseppe Boccuzzi, segretario provinciale della Fisascat. Il coma si
aggrava ogni anno e pare allo stato terminale. Le prime vittime (nulla di nuovo)
sono i lavoratori che dal 1 settembre si sono messi in stato di agitazione ad
oltranza.
Svettano gli importi paurosi delle consulenze esterne:
377mila euro nel 2006, 489mila nel 2007, 656mila nel 2008, 529mila nel 2009,
637mila nel 2010, 319mila nel 2011 e 386mila nel 2012. Il ricorso all’esterno è
stato ingente anche nel 2013. Tutto ciò a fronte di perdite crescenti: un
milione 258mila euro nel 2006, pareggio nel 2007, ma poi857mila euro nel 2008,
4 milioni 746mila euro nel 2009, 4 milioni 116mila euro nel 2010, 2 milioni
346mila euro nel 2011 e 3 milioni 072mila euro nel 2012. Nel 2013 le perdite si
sono attestate intorno ai 3,2 milioni.
E intanto è dietro l’angolo la privatizzazione
dell’Ente sponsorizzata dal governatore Vendola che, quando gli fa comodo,
parla di difesa del bene comune e del patrimonio pubblico dalle mire private… Privatizzazione che viene giustificata quindi, com'era ovvio aspettarsi, dalla pessima gestione di cui sono responsabili i pessimi amministratori nominati dalla politica; la stessa che poi svende ai privati ciò che ha fatto male amministrare.
Poi l’inaugurazione…il
Giovane Renzi che ha parlato come sempre dell’importanza dell’Ente nell’economia
nazionale e globale, dell’Europa, della BCE e di Draghi che è italiano e ci
vuole tanto bene, la Fiera porta d’oriente e bla bla… Alla fine se n’è andato
come tutti i suoi predecessori, seguito dalle auto blu, da applausi e
palloncini. Dietro le transenne, nascosti, i lavoratori, i precari, i
licenziati, i pensionati, e i nostri figli che emigrano e tutto quell’immane
universo di troppi morti di fame. Meglio non pensarci e andare avanti con le
“Riforme” in ossequio a chi ci comanda.
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