lunedì 18 marzo 2013

Se lasciamo morire la scuola, muore anche il quartiere..


.. così per anni abbiamo lottato per difendere una scuola presidio di legalità all’interno di un territorio dilaniato dalla criminalità e dalla speculazione edilizia. 
Ora il magnifico edificio, tristemente chiuso da un lucchetto che la dice lunga sul suo destino, rischia di essere ceduto magari per dar finalmente corpo a un vecchio progetto che vedrebbe trasformata la più vecchia scuola di Bari in un albergo un Ostello pronto a ricevere i turisti
L’edificio comunale, di proprietà dei cittadini baresi, rischia questa fine né sarebbe da meravigliarsi più di tanto dal momento che un po’ è abitudine di questa amministrazione cedere immobili di pregio e storici per compensare altro, come è avvenuto con Palazzo San Michele (ex monastero di San Benedetto) e l’ex convento dei Teatini, ceduti per evitare il commissariamento del Petruzzelli, sacrificio che non ha evitato il destino ormai segnato del teatro.
La scuola San Nicola uccisa dai pregiudizi popolari largamente strumentalizzati da chi aveva altri interessi  chiude i battenti, così come si stanno depauperando le altre scuole del quartiere  le quali devono cedere il passo alle ondate emotive che direzionano le famiglie verso poli didattici anche a costo della violazione sulle norme elementari sulla sicurezza e di sprechi enormi per la comunità. Si preferisce ammassare i propri figli in luoghi poco luminosi o in scatole verticali che in caso di incendi o altro potrebbero mettere in serio pericolo la vita dei bambini, tutto questo pur di evitare di tornare a far vivere un patrimonio storico e culturale che ci appartiene. 
Ma la mente umana è un universo inesplorato e misterioso e mai ci sarà una risposta logica, a  parte la solita tiritera dei ragazzacci “i vastasidde” che albergano in quegli edifici, che rovinano i bravi ragazzi; però se il destino della Scuola Media San Nicola è quello di chiudere ebbene come cittadini evitiamo che sia ingoiato da altri interessi, se i ragazzi del quartiere sono destinati ad andare altrove ebbene i cittadini baresi TUTTI hanno il dovere di mobilitarsi e di “scegliere” quale destino il grande edificio che fronteggia la Basilica  dovrà avere.
Il pensiero e la proposta di Mafalda è quello di rivolgere lo sguardo non più ai polli da spennare (turisti) o alle associazioni amiche antimafia, pacifinte , ecoverdognole,  in questo periodo di povertà dove gli ultimi sono dispersi tra le strade o i non luoghi di questa città, sempre più spersonalizzata, ebbene un atto di carità potrebbe illuminare le azioni di questi nostri rappresentanti, purtroppo da noi scelti, un atto che parta dal basso dalla gente comune che decide di offrire agli ultimi, ai dannati della terra a quei nostri fratelli più derelitti, un magnifico edificio L’Ostello del Povero e saremo tutti immensamente più ricchi. 
L’urlo di Mafalda 

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