giovedì 15 maggio 2014

Eurofurberie - parte II


(segue)

SEL, Lista Tsipiras, e grillini aggiungono "andremo in Europa per cambiarla, renderla più giusta”, “batteremo i pugni sul tavolo”. Anzi i 5 stelle dicono di voler “modificare i trattati e il Fiscal compact”. Ma sarà davvero così se saranno eletti? Guardando ai reali poteri del Parlamento Europeo, sembra proprio di no.
In breve: 

1 - Il Parlamento non può proporre gli atti legislativi europei (art 17 TUE); può farlo solo la Commissione europea (che, ricordiamo, NON È ELETTA dal popolo). Il Parlamento può solo adottarli (= votarli) congiuntamente al Consiglio.
 Vi sono poi procedure speciali in cui o legifera il Parlamento con la partecipazione del Consiglio (ma solo in 3 materie poco importanti: statuto dei membri del parlamento, statuto del Mediatore, diritto di inchiesta da parte del Parlamento) o legifera il Consiglio con la partecipazione del Parlamento; questo viene soltanto consultato, oppure può solo approvare o respingere il testo del Consiglio.

2 - Il Parlamento non ha potere nemmeno di modificare i Trattati (art 48 TUE); solo di proporre un progetto di modifica al Consiglio europeo (formato dai governi degli stati). Quindi, in primo luogo, andrebbe trovata la maggioranza nello stesso Parlamento (arduo). In secondo luogo, sarebbe comunque il Consiglio europeo a decidere, a maggioranza, se procedere alle modifiche. Basta che questo sia contrario, e la revisione neanche inizia. Altrimenti, il Consiglio europeo convoca una Convenzione (comprendente rappresentanti di altri organi, dei governi e dei parlamenti degli stati membri) che invia una raccomandazione alla Conferenza dei rappresentanti dei Governi. Questa può anche stravolgere il testo della modifica che, infine, deve essere ratificata da tutti gli Stati membri.
Insomma, un processo macchinoso in cui il Parlamento ha un ruolo marginale rispetto a quello del Consiglio europeo. E comunque l'ultima parola spetta ai parlamenti nazionali. 

3 - Istituisce commissioni temporanee di inchiesta per esaminare denunce di "violazione o cattiva amministrazione del diritto dell'Unione Europea". In pratica, inchieste per rispettare meglio le norme dei trattati, non per cambiarle o abrogarle! Anche per questo il Parlamento è stato definito "il Guardiano dell'Unione europea".

Come si vede, dunque, l'attività del Parlamento Europeo conta pochissimo, o serve solo ad attuare le norme dei Trattati dell'UE, che sono il vero problema! 
Inoltre il già effimero potere di sollecitazione della modifica dei trattati non servirebbe ad abolire il cosiddetto Fiscal Compact, che rientra in un Trattato a parte e che solo entro cinque anni sarà incorporato nell'ordinamento europeo. 

Quindi, i partiti e movimenti che dicono di voler modificare i Trattati entrando in quel Parlamento ci dicono una bugia. Vogliono prendere consensi e visibilità - oltre a rimborsi e finanziamenti. Oppure, eleggere persone che in Parlamento faranno la solita lotta di testimonianza: "ne diranno quattro" alle banche e ai tecnocrati, con infiammati discorsi di denuncia che saranno filmati e messi su internet (come già successo in passato con altri europarlamentari - l'inglese Farage, il leghista Borghezio). Diranno cose giuste ad alta voce, certo. Ma tutto finirà lì.

L'unica cosa coerente da fare sarebbe boicottare queste elezioni europee, per boicottare un'Europa irriformabile e non-democratica decisa dalle elite, da cui dovremmo semplicemente uscire.

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