giovedì 9 maggio 2013

Abbiamo Perso



ABBIAMO PERSO, la Scuola Media San Nicola, tramite l’escamotage dell’informativa, viene di fatto ceduta ai domenicani, che piano piano entreranno nell’edificio da una porta secondaria, verrà creato un varco al secondo piano che sarà ristrutturato a spese nostre, sia ben chiaro, per ampliare il museo e man mano, per analogia con altre esperienze similari , in tutto lo stabile.  
Abbiamo perso, e non solo come cittadini baresi, perchè abbiamo frantumato l'idea stessa  della tutela dei più deboli e dei nostri interessi  grazie alla trappola della democrazia rappresentativa, che ci impedisce di mettere bocca sulle nostre proprietà, e l’oro su nostra delega decidono indisturbati.
 Quando una scuola chiude è sempre una sconfitta per la società, e si che qui di scuole se ne sono chiuse tante , edifici in periferia abbandonati alle intemperie e ai ratti  la dice lunga sul nostro livello di civiltà, ma qui il sapore è ancora più amaro, in ballo c’è anche la violenza e l’arroganza del più forte , avviene in Africa sulla pelle della povera gente, avviene qui nell’opulento e atomizzato occidente quando una lobby di super potenti pianifica scientemente di svuotare un quartiere, economicamente appetibile,  La scuola è quella più antica della città, quella di fronte alla basilica, quella dei ragazzi sbagliati, ma come ebbe a dire il sindaco di Bari riferito a noi prof che lottavamo per tenerla aperta “è il luogo più bello  di Bari “ e in quanto tale destinato ai ricchi, che già hanno tanto,  quindi , vanno bene i  musei o magari la realizzazione di  quel famoso plastico promosso dal precedente sindaco Di Cagno Abbrescia dove si ridefiniva l’uso della scuola e della cittadella nicolaiana. In questo c’è continuità tra le due amministrazioni non c’è che dire e, forse, non solo in questo. Interrompere questo fil rouge, per noi mortali comuni, è difficile anche perché ai cittadini poco interessa che un luogo venga ceduto ai domenicani  oppure   se ne faccia un casinò , con tutti i problemi che si abbattono sulle nostre teste il destino di una scuola è irrilevante, ma non lo è per gli affaristi che da tale destino possono fare i migliori guadagni!
Ma se le persone venissero informate sul fatto che quell’ edificio è di loro proprietà, che le spesedi ristrutturazione sono tute a carico nostro e che ci sarebbe la concreta  possibilità di trasformazione in qualcosa di fruibile per loro, forse sarebbero più attente, forse potrebbero cominciare a decidere di decidere e forse capirebbero  che la rappresentanza democratica altro non è che uno sterile inganno  . Un paese civilmente democratico promuoverebbe un referendum per esempio, ma noi non siamo un paese civile, noi addobbiamo a festa il centro ,spendiamo soldi per far svolazzare aerei in cielo, intanto i poveri aumentano, tagliamo sul welfare e , rimanendo nell’ ambito scuola , preferiamo tenere i piccolini in scuola insicure , avere asili disseminati in appartamenti , contro ogni normativa sulla sicurezza e non possiamo lamentarci perché comunque chi decide per noi da noi è stato  votato
 Ebbene se proprio la scuola deve chiudere, perché non ci sono bambini o se bisogna riutilizzare una vecchia caserma in disuso, allora perchè non pensare a un bel ricovero per poveri o trasformare questi luoghi in centri per l’infanzia , per la maternità e la vecchiaia sempre più abbandonata , ma questo è inconcepibile e demagogico o populista:  i posti più belli, come la conoscenza,la salute, l’aria pura , l’acqua  sono destinati a pochi, quelli che esercitano il potere , con i nostri soldi. adele dentice

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