mercoledì 9 dicembre 2015

L'Holodomor: davvero un "crimine sovietico"?

Di tanto in tanto faremo qualche incursione nella storia politica meno recente, necessaria anche per capire il presente.
In questo caso, ci occupiamo della carestia dell'Holodomor, episodio storico che dovrebbe dimostrare la natura mostruosa dello stato sovietico e del comunismo in generale. Qui forniamo una ricostruzione storica... un po' diversa. Tratta da questo link.

----------------

Chi pianificò la carestia nell'URSS nel 1932-1933?

La vicenda dell’Holodomor viene riutilizzata dai media ogni volta che l'Ucraina è in procinto di riavvicinarsi alla Russia. Giusto per ricordare a quanti non sono a conoscenza di questa tragedia, nel 1932-1933 ci fu una grande carestia in tutta l'Unione Sovietica che mieté un numero senza precedenti di vite (fino a 7 milioni di vittime, secondo alcune stime discutibili). Paradossalmente la carestia afflisse soprattutto aree fertili nel Caucaso del Nord, nel bacino del Volga, negli Urali del Sud, in Siberia occidentale, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan. Negli ultimi dieci anni molti storici occidentali  sono stati spinti a elaborare la teoria che la tragedia della carestia fosse un atto deliberato di genocidio commesso dal governo di Stalin contro gli ucraini . Prendiamo in considerazione i fatti storici e cercare di avvicinarci alla verità per quanto riguarda la questione delle origini e le condizioni di quella orribile carestia in URSS.
Prima di tutto dobbiamo dire qualcosa sull’oro, che sorprendentemente non è sempre un mezzo di pagamento...
Nei primi anni ’20 l’appena costituita Unione Sovietica era in ansia per il ripristino della sua industria totalmente distrutta dopo la prima guerra mondiale e la guerra civile in Russia (1918-1921). I sovietici avevano disperato bisogno di macchinari moderni e attrezzature industriali. Come potevano pagarlo? Il governo sovietico era in grado di offrire al mercato internazionale tre tipi di materiale: grano, minerali e oro.

La conferenza di Genova nel 1922 introdusse il nuovo sistema di scambio aureo (Gold Standard). Sin dalla fine del 1922 l'Unione Sovietica emetteva il Chervonets d'oro - una nuova moneta totalmente ricavata dalle riserve auree e convertibile a sua volta in oro. Nel 1923 il Chervonets sovietico fu una delle valute più stabili e sicure del mondo. Rappresentava chiaramente un pericolo per l’emergente epicentro finanziario mondiale - gli Stati Uniti d'America. Il peso economico e finanziario degli Stati Uniti crebbe sorprendentemente per effetto della guerra globale. Quel paese fu uno dei pochi che beneficiarono della carneficina umana avvenuta in Europa degli anni ’10. Ma i già citati Bolscevichi emersero vigorosamente come rivale inaspettato ...
Nel 1924 il Chervonets fu sostituito da un rublo meno pesante senza equivalente in oro. La minaccia al dollaro americano e alla sterlina britannica si attenuò. In cambio l’Unione Sovietica venne riconosciuta da Regno Unito, Francia, Norvegia, Austria, Grecia, Svezia, Danimarca, Cina, Giappone, Messico e altri paesi. All’epoca gli Stati Uniti possedevano il 46% delle riserve d'oro del mondo capitalista.
Nel 1925 la leadership sovietica decise di accelerare l'industrializzazione del paese. Quasi incredibilmente, nonostante gli enormi avanzamenti economici che tali politiche avrebbero comportato, i paesi occidentali rifiutarono di accettare l’oro come pagamento nelle transazioni commerciali con l'Unione Sovietica! Questo incredibile gesto è ricordato nella storia come il "blocco dell’oro". L'URSS avrebbe potuto pagare macchinari e attrezzature esclusivamente cedendo petrolio, legname e cereali. (È interessante notare che accettavano ancora le monete d'oro russe imperiali emesse prima della Rivoluzione  - la valuta di uno stato inesistente non era pericolosa!)
Nel 1929 i banchieri statunitensi avviarono la Grande Depressione. Il breve periodo di stabilità dei tassi di valuta internazionali era finito.
Nel 1931 Germania e Austria non riuscirono a ripagare il debito estero e smisero di convertire i marchi in oro, abolendo quindi il Gold standard. Dall'autunno 1931 anche la Gran Bretagna sospese il Gold standard.
Come si vede, a quel tempo sarebbe stato logico e naturale rimuovere il blocco dell’oro dell'Unione Sovietica, permettendo così all'oro sovietico di alleviare le annaspanti economie occidentali. Ma la decisione che assunsero in quelle circostanze era scioccante nella sua assurdità. Non solo mantennero in vigore il blocco verso l’oro dell'URSS, ma imposero anche un severo embargo commerciale sulla maggior parte delle esportazioni sovietiche! Fu fatto nonostante l’acuta crisi economica in Occidente nel quale la maggior parte dei produttori erano interessati a qualsiasi tipo di richieste, specialmente quelle pagate in oro, legname, petrolio e altre materie prime provenienti dall'Unione Sovietica. Es. nel 1932 l'80% dell’esportazione britannica di macchinari erano destinate all'URSS. Tuttavia, il 17 aprile 1933 il governo britannico introdusse l’embargo: con il Russian Goods (Import Prohibition) Act del 1933! Con quale logica? Fu una decisione politicamente motivata, per fare pressione sul tenace governo sovietico la cui ideologia e struttura economica erano antagoniste.
Il commercio tra l'Occidente e l'URSS si interruppe del tutto? Assolutamente no. La domanda sovietica di tecnologie e macchinari occidentali era anche più elevata di prima: l'industrializzazione era a forte velocità. Ma ora l'Occidente richiedeva un unico mezzo di pagamento: il grano sovietico! (La stranezza di questa richiesta è spiegabile con il fatto che da quel momento le valute dei paesi più rurali erano significativamente svalutate e la domanda di cereali sul mercato mondiale si era abbassata del 50-70%!)
Il governo di Stalin dovette fare una scelta: o rinunciare a ricostruire l’industria, ed arrendersi all’Occidente, o continuare l’industrializzazione, portando a una terribile crisi interna. Se i bolscevichi avessero sottratti il grano ai contadini, sarebbe stata elevata la probabilità di una carestia che, a sua volta, poteva condurre a disordini interni e alla perdita del potere. Quindi, a prescindere da quello che Stalin avrebbe scelto, l'Occidente sarebbe stato il vincitore. Stalin e il suo entourage decisero di forzare la loro strada e non fermarsi davanti a nulla.
Il governo raccolse il grano e lo inviò per l'Occidente, ma non per far morire di fame parte della  popolazione nazionale, ma perché non c'era altro modo di poter pagare la fornitura di macchinari.  Stalin aveva riposto tutte le sue speranze su un nuovo raccolto. Si rivelò insufficiente, però, perché il paese era stato colpito da siccità. L'URSS non era in grado di acquistare cibo in cambio di oro (blocco dell’oro) o di valuta (che non c’era per effetto dell'embargo).  Si tentò con urgenza di acquistare scorte di grano dalla Persia, che aveva deciso di accettare oro. Le autorità non fecero in tempo, tuttavia, perché la catastrofe era già in corso.

Tra il 1932 e il 1933, migliaia e migliaia di persone morirono e soltanto successivamente  l'Occidente tornò ad accettare petrolio, legname e metalli preziosi dai sovietici.
Nell'ottobre 2008, il Parlamento europeo ha qualificato l'Holodomor in Ucraina come un crimine contro l'umanità. La colpa è stata attribuita all'"URSS stalinista". Tuttavia, la relazione del Parlamento europeo non ha fornito risposte a due domande:
• perché i capitalisti si comportarono "in modo strano", rifiutando di accettare l'oro di Stalin?
• perché pretendevano di ricevere come pagamento il grano dall'URSS?
Non c'è né verità né logica nelle relazioni del Parlamento europeo. La verità è che nel 1934, le esportazioni di grano dall'URSS completamente fermato. Per ordine del governo sovietico ...
La carestia del 1932-33, organizzata con cura dall'Occidente, non ebbe l'effetto desiderato: i bolscevichi rimasero al potere. Proseguirono con l'industrializzazione. Le misure economiche non ebbero alcun effetto - Stalin intendeva ricostruire il paese a qualsiasi prezzo. Rimanevano solo le misure militari. E proprio nel 1933 Adolf Hitler, che aveva parlato apertamente delle sue mire espansionistiche verso le vaste pianure russe, salì al potere in Germania...


Questa pubblicazione si basa sul capitolo di un libro dello storico russo Nikolay Starikov “Crisis. How It Is Being Done”, uscito nel 2011.

Traduzione di: Pasquino

Nessun commento:

Posta un commento