Che l’Unione Europea e l’euro
fossero strumenti in mano all'alta finanza per affermare il proprio potere non
abbiamo bisogno di teorie economiche complicate per capirlo, lo verifichiamo giornalmente
sulla nostra pelle; ma anche la fiducia
nelle persone che avrebbero dovuto
difendere gli interessi del popolo, travalicando i confini della arida valutazione dei corsi
azionari, è precipitata.
La umiliazione della Grecia minacciata e neo colonizzata da un groviglio di tranche di aiuti, che le faranno
cedere altri pezzi di sovranità, gli 82/86 milioni di euro nella logica delle
privatizzazioni per pagare il nuovo prestito, sono lo strumento migliore per
concludere la dominazione di uno Stato che ha avuto un sussulto di indignazione
poi subito represso dalla tortura waterboarning mentale (quella preferita dagli americani) a cui è stato
sottoposto il ribelle Tsipras durante la maratona del Consiglio europeo,
conclusasi, ed è ormai storia, con un documento terribile, che ha suscitato
persino le reazioni del Financial Time e dell’ex ministro del Tesoro Visco. "La
violenza e la prevaricazione hanno superato il limite. Come negli anni trenta in
Germania montò il risentimento e il desiderio di rivalsa nei paesi che avevano
imposto quegli accordi, così accadrà nei confronti della prepotenza delle
Germania. La verità è che con questo accordo sono state poste le basi materiali
e politiche della fine della moneta unica".
Ma chi ha vinto in questa farraginosa e complicata
storia? Siamo proprio sicuri che la Grecia sia stata
schiacciata solo dal tallone teutonico ?
La questione Grecia non è solo l’attestazione
della sempre più profonda frattura tra
gli interessi delle persone e le istituzioni monetarie europee, essa spalanca i
nostri occhi a nuovi scenari politici; emblematica la rimonta di Hollande e la reazione di Renzi
“quando è troppo è troppo!”, come pure l’indebolimento all’interno della
Germania della linea dura che spacca i
socialdemocratici, oppure il Parlamento europeo che invoca maggiore apertura e, soprattutto, un
rinato e quanto mai pericoloso e miope spirito anti-tedesco che si sta determinando
nell’élite U.S.A. e nel settore moderato della Gran Bretagna.
Bisogna fare attenzione ai "buoni", il vero nemico è colui che guida le
masse cavalcando il malcontento, da sempre gli USA desiderano un’Europa claudicante
offrendo il suo “aiuto” agli stati deboli
per meglio controllarli e controllare l'UE, così vicina fisicamente alla nemica Russia al M.O. e al suo petrolio e alla rinascente Cina. Avrebbe potuto permettere che la Grecia , ponte naturale con la Turchia , medio oriente e tutta proiettata nel Mediterraneo, come l’Italia d'altronde, uscisse dall’eurozona occhieggiando pericolosamente a
Pechino o alla Russia?
Rimanendo in Europa rimarrà il suo anello debole,
mentre la Germania
non potrà, allo stato attuale, creare
quell'asse di alleanza con l’Est che da tempo cercava di costruire, ma troppo rigidi i conti e troppo poco solida il legame con la Francia e l'Italia.
Pasquinella
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