mercoledì 15 luglio 2015

Mondiali 2015: USA-Germania 2 a 1 (si è giocato in Grecia)

Che l’Unione Europea e l’euro fossero strumenti in mano all'alta finanza per affermare il proprio potere non abbiamo bisogno di teorie economiche complicate per capirlo, lo verifichiamo giornalmente sulla nostra pelle; ma anche la fiducia nelle persone che avrebbero dovuto difendere gli interessi del popolo, travalicando  i confini della arida valutazione dei corsi azionari, è precipitata.
La umiliazione della Grecia minacciata e neo colonizzata da un groviglio di tranche di aiuti, che le faranno cedere altri pezzi di sovranità, gli 82/86 milioni di euro nella logica delle privatizzazioni per pagare il nuovo prestito, sono lo strumento migliore per concludere la dominazione di uno Stato che ha avuto un sussulto di indignazione poi subito represso dalla tortura waterboarning mentale (quella preferita dagli americani) a cui è stato sottoposto il ribelle Tsipras durante la maratona del Consiglio europeo, conclusasi, ed è ormai storia, con un documento terribile, che ha suscitato persino le reazioni del Financial Time e dell’ex ministro del Tesoro Visco. "La violenza e la prevaricazione hanno superato il limite. Come negli anni trenta in Germania montò il risentimento e il desiderio di rivalsa nei paesi che avevano imposto quegli accordi, così accadrà nei confronti della prepotenza delle Germania. La verità è che con questo accordo sono state poste le basi materiali e politiche della fine della moneta unica".  

Ma chi ha vinto in questa farraginosa e complicata storia? Siamo proprio sicuri che la Grecia sia stata schiacciata solo dal tallone teutonico ?
La questione Grecia non è solo l’attestazione della sempre più profonda  frattura tra gli interessi delle persone e le istituzioni monetarie europee, essa spalanca i nostri occhi a nuovi scenari politici; emblematica la  rimonta di Hollande e la reazione di Renzi “quando è troppo è troppo!”, come pure l’indebolimento all’interno della Germania della linea dura che spacca i socialdemocratici, oppure il Parlamento europeo che  invoca maggiore apertura e, soprattutto, un rinato e quanto mai pericoloso e miope spirito anti-tedesco che si sta determinando nell’élite U.S.A. e nel settore moderato della Gran Bretagna.
Bisogna fare attenzione ai "buoni", il vero nemico è colui che guida le masse cavalcando il malcontento, da sempre gli USA desiderano un’Europa claudicante offrendo  il suo “aiuto” agli stati deboli per meglio controllarli e controllare l'UE, così vicina fisicamente alla nemica Russia al M.O. e al suo petrolio e alla rinascente Cina. Avrebbe potuto permettere che la Grecia, ponte naturale con la Turchia , medio oriente e tutta proiettata nel Mediterraneo, come l’Italia d'altronde, uscisse dall’eurozona occhieggiando pericolosamente a Pechino o alla Russia?
Rimanendo in Europa rimarrà il suo anello debole, mentre la Germania non potrà, allo stato attuale, creare quell'asse di alleanza con l’Est che da tempo cercava di costruire, ma troppo rigidi i conti e troppo poco solida il legame con la Francia e l'Italia.

Pasquinella

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