

L ’assessorato all’Ambiente spiega che “la modifica si è resa necessaria per poter tutelare i diritti di chi possiede dei terreni edificabili, che a causa della legge del 2007 non possono essere utilizzati. Questi proprietari tra l’altro pagano un’Imu maggiore rispetto a chi detiene dei semplici terreni agricoli”, potrebbero per esempio essere declassati e favorirne il riutilizzo agricolo con sovvenzionamenti, rilanciando magari il settore agricolo ormai decisamente compromesso, invece che continuare ad agire per tutelare gli interessi delle imprese edilizie nella logica della distruzione del territorio.
A tutela parziale delle preziose piante sono stati presentati degli emendamenti che per evitare la strage di ulivi plurisecolari prevedono oltre al progetto espiantivo una sorta di fideiussione all’Amministrazione regionale in caso di “morte” delle piante, rischio quanto mai concreto poiché è facile che dopo mille anni di vita in un ambiente favorevole possono non trovare le stesse condizioni nelle lussuose ville di qualche riccastro nostrano e non.
Via libera quindi alla cementificazione dissoluta con la quale vengono messi a rischio 5 milioni di ulivi plurisecolari i qualicostituiscono una specificità unica in Italia della nostra terra dove la concentrazione di queste piante fa si che in alcune aree si siano formati veri e propri boschi. Il valore unico e assoluto viene confermato da una recente sentenza del Consiglio di Stato relativa alla vicenda di Pettolecchia , vicino Savelletri –Fasano , nel 2002 che prevedeva l’espianto di 1500 ulivi millenari per la costruzione di un villaggio turistico. La sentenza del C.di Stato che l’espianto rappresenta un sacrificio incompatibile con “il valore primario e assoluto riconosciuto dalla Costituzione al paesaggio e all’ambiente”.
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