martedì 16 aprile 2013

O’ sangue amare?.. “O’ SANGUE” È AMARISSIMO…


Gina, Nardino, Nico, Luigi (personaggi del libro "O' sangue amare", di Adele Dentice) sono ancora lì, tra i volti dei bambini che giocano per le strade della città vecchia, delle periferie della nostra città sempre più abbandonate, dove le scuole chiudono, lasciando all’illegalità l’onere dell’educazione di giovani vite, manovalanza a buon prezzo per chi non ha scrupoli, per chi sa che “campare” vuol dire sopravvivere..
.. e in questo che la scuola ha il suo ruolo chiave, l’alternativa ad un futuro inesistente, un futuro a senso unico, verso le patrie galere o contro un proiettile ..
Ho una possibilità? Questo offre la scuola, prima dell’istruzione ed educazione: la possibilità di scegliere, la possibilità di cambiare, la libertà di essere ciò che si vuole diventare..
.. “A ci appart’in?”: questo imparano le giovani vite delle nostre periferie, a conoscere i nomi, i volti di coloro che li aiuteranno nella vita, perché “quelli” li aiuteranno, non lo Stato, non la Società, chiusa e barricata a difendere gli interessi delle caste..
sì, delle: perché di caste ce ne sono tante,.. e allora anche loro si stringono in una casta, “Ij appart’eng.. e tu a ci appart’in?”..
.. io appartengo al mondo, è questo che dovrebbero sapere i bambini, e con questa consapevolezza dovrebbero crescere nel mondo, supportati da una scuola che sia in grado di formare uomini..
.. ma questo a “chi decide” non piace, non interessa..
tagliare fondi a scuole private? Eh no!.. quelle non si toccano..
.. meglio la D-istruzione pubblica, che stanno perpetrando insieme all’annientamento della sanità, al taglio degli ammortizzatori sociali, all’agonia del piccolo commercio, alla invivibilità delle strade e della città, sempre più a misura di ricco, sempre meno a misura di bambini, famiglie..
.. e allora, ve lo diciamo ancora una volta a bassa voce, un’altra volta con le buone maniere: BASTA.

Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la Grande Guerra né la Grande Depressione. La nostra Grande Guerra è quella spirituale, la nostra Grande Depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene!
(Fight Club 1999)
L’urlo di Mafalda 

Nessun commento:

Posta un commento