domenica 1 giugno 2014

JOBS ACT: la proposta vuota del Giovin Vincitore

la proposta vuota del Giovin Vincitore
Come gli 80 euro defalcati dai contributi per i figli, quindi ridotti a tal punto che oltre non si può così il Jobs Act è l’ennesima proposta vuota del Giovin Signore , “essa” ne afferra una di Boeri e Garibaldi, che fa riferimento all’istituzione di “un contratto unico di inserimento a tutele crescenti”, che semplifica la  selva di tipologie contrattuali (c.d. legge Biagi), abolendone  alcune vigenti e non utilizzate (Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40), per istituire un contratto unico con un iniziale periodo di prova e con successiva assunzione a tempo indeterminato. Ma il contratto unico a tutele crescenti non sostituisce i contratti a tempo determinato, per cui il precario illuso potrà lavorare tra rinnovi licenziamenti, viene data infatti la possibilità di rinnovare i contratti a termine fino a otto volte in tre anni. Ciò significa spezzettare un rapporto di lavoro in contratti di 4-5 mesi, salvo ricominciare da capo, con un nuovo lavoratore/lavoratrice allo scadere dei tre anni. 
Nella sostanza il jobs act non modifica nulla anzi  si rivela un vuoto contenitore ,  anzi aumenta la licenzi abilità per i neo assunti e l’unificazione a livello più basso  di tutte le forme di precarietà  senza più rischi per i datori di lavoro riprendendo in pieno la proposta di Ichino, fatta a suo tempo per accompagnare l'attacco all'art. 18, che prevedeva  l’esclusione dei neo assunti dall’applicazione dell’articolo 18 e  il pagamento dei contributi a spese dello Stato quindi dei contribuenti e non del datore di lavoro.
Stessa unificazione al ribasso riguarderebbe la introduzione di una retribuzione minima oraria garantita per tutti i lavoratori, e in particolare per precari, immigrati, donne che rientrano dalla maternità. A queste ultime non sarà più necessario  far firmare le illegali dimissioni in bianco, o indagare sulle intenzioni procreative al momento dell’assunzione. Basteranno contratti brevi, non rinnovandoli alla scadenza in caso di gravidanza. Oltre la precarietà, il ricatto la schiavitù il regalo finale di non poter più maturare il diritto alla indennità di maternità piena
per finire due paroline sul ritorno indietro dell’ apprendistato,  che elimina sia l’obbligo della formazione sia l’obbligo di assunzione a tempo determinato del 20 %. Un buon modo anche questo per tutelare i giovani oltre ogni ragionevole dubbio!
E pensare che c’è ancora chi continua a votarli….

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