domenica 8 giugno 2014

BOICOTTA I MONDIALI!

Esiste una “storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa”, scriveva nel 1843 Honoré de Balzac
 e la storia vergognosa di cui oggi vi voglio parlare sono i mondiali di calcio il divertimento osceno dei ricchi
Nella fretta di portare a termine tutte le opere in cantiere prima dell’inizio della Coppa del Mondo di Calcio, il governo carioca si è deciso ad intervenire con risolutezza, sfrattando dalle proprie abitazioni (se così si possono chiamare) quaranta famiglie della favela Metro/Mangueira, a 500metri dallo Stadio Maracanã, nonostante le nuove abitazioni non siano ancora pronte. il governo brasiliano decide lo sgombero lo sport del calcio deve favorire gli interessi economici dei club, degli sponsor e dei network, anche se ciò significa sacrificare la dignità delle persone, soprattutto delle più povere
 “Anche se abitiamo in favela non siamo dei vagabondi”, hanno urlato ai microfoni delle emittenti locali. “Non chiediamo nulla. Vogliamo solo una casa dignitosa dove andare, ci dicano prima dove sono le abitazioni poi ce ne andiamo. Siamo persone perbene, lavoratori, non manifestiamo con violenza, vogliamo solo i nostri diritti”

A fronte di questa dignitosa povertà l’oscena baldanza dei ricchi  che pagano 20 milioni di euro a stagione per un giocatore, un tal Messi,  che, per quanto bravo, non credo meriti di guadagnare tanto, soprattutto quando ci si trova in paesi dove la miseria uccide più di un’epidemia di peste o sono talmente  indebitati e immersi in una grave crisi socio-economica, da produrre  milioni di disoccupati e sotto-occupati come il nostro bel paese .

Già l’ Italia! secondo i dati diffusi dalla lega calcio, i ‘sostenitori’ italiani del gioco del calcio sono circa 37 milioni di persone, i quali contribuiscono, con soldi propri, ad alimentare un giro di affari (compreso l’indotto) che si aggira sui 7,5 miliardi di euro, quasi il 5% del PIL italiano. Degli 8 miliardi raccolti dalle scommesse, quasi il 90% delle puntate deriva dal calcio. Lo stato italiano, dall’industria del calcio, ricava più di 1 miliardo di euro.
Mentre i nostri italici  calciatori eroi guadagno  6,5 milioni di euro a stagione fino ai più miserevoli 4 milioni, senza voler criminalizzare il gioco in sé, divertente da giocare e da guardare, si rivela uno  dei maggiori business internazionali e un raffinato anestetico sociale, non si può non considerare, infatti,  che  con il suo giro di affari che si aggira sui 9 miliardi di euro annui, il calcio intrattiene e distrae circa 40 milioni di Italiani. Una sublimazione  della frustrazione dei lavoratori, disoccupati esodati, cassaintegrati, che piuttosto che scandalizzarsi dei compensi milionari alimentano il business con soldi propri  un  ‘fanatismo calcistico’che  non solo si  moltiplica di anno in anno, ma permette che una partita di calcio condizioni e regoli il tempo libero calibrato sui giorni e gli orari delle gare; inoltre questo “gioco” viene alimentato da  trasmissioni televisive che per ore , giorni settimane intere discutono di quanto è avvenuto nel corso della partita. A questo poi si aggiunge la VIOLENZA che si manifesta in nome di un simbolo, quello della squadra , che distrugge quartieri o vite umane  e che si esprime nelle persone più “colte” con sequele interminabili di parolacce e bestemmie.
Rabbia, odio, violenza, istupidimento, volgarità e divisione, più che sport, direi un altro strumento di distruzione di massa  ideato non a casa in Inghilterra a meta dell'ottocento per distrarre gli operai dalla consapevolezza della dura fatica in cui erano schiavizzati.
BOICOTTA I MONDIALI, tanto tutto è già scritto!

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