domenica 16 febbraio 2014

Il golpetto della staffetta

È vero che secondo la costituzione, gli elettori italiani non votano direttamente per il futuro governo, ma comunque la legge elettorale prevede che il partito o la coalizione propongano il proprio leader come candidato alla guida del paese. È giusto quindi definire non eletto dal popolo il nascente governo Renzi, perché quando si sostiene che egli è pur sempre a capo del partito di "maggioranza relativa"... si omette di quantificarla sul piano dei voti (8.932.279 su 50 milioni di elettori alla Camera - molto molto relativa!!). E ci si dimentica che quella cosiddetta maggioranza è stata conquistata in una situazione diversa da quella attuale; alle politiche del 2013 il partito raccolse i voti con un altro candidato premier (Bersani) ed insieme a una diversa coalizione (Italia Bene Comune). 
Oggi il PD ha un diverso segretario, che per giunta è stato scelto da una "folla oceanica" di appena un milione e 800.000 di partecipanti alle primarie! Primarie che restano un appuntamento ristretto e puramente interno ad un solo partito. Quanti sono invece gli italiani aventi diritto di voto alle elezioni ufficiali? 50 milioni! Prendiamo atto che la "democrazia" occidentale funziona così: la volontà di un solo milione di individui (tra i quali quelli senza diritto al voto - alle primarie erano ammessi pure i sedicenni) prevale su un totale di 50. Già solo per questo rende inaccettabile l'investitura a premier dell'arrogante sindaco di Firenze, e sarebbe stato così chiunque ci fosse stato a capo del partito al posto suo (Cuperlo ecc.)

Soprattutto, però, non bisogna dimenticare che nel frattempo il PD è stato al governo! E per giunta, insieme alla forza politica "avversaria"! Perché non dare agli elettori che avevano sostenuto il PD proprio in quanto "alternativo alla destra" la possibilità di premiare o punire questa scelta?
Ma le aperture che il Nuovo Centro Destra di Alfano sta facendo al rottamatore, pur di restare al governo, confermano che in Italia destra e sinistra sono espressioni senza valore, nel concreto: alla troika europea di Bruxelles basta che ci sia un governo che faccia le "riforme" liberiste e rovinose che chiede senza sosta. Non importa che sia composto da forze  di colore "diverso", si è visto con il governo Letta: i partiti, pur di obbedire alla grande finanza sono disposti anche all'ammucchiata pur di sbarrare la strada alle opposizioni che mettono i bastoni fra le ruote (5 stelle). Ora è il turno di Renzi, scelto da quel Napolitano di cui solo ora si evidenzia il ruolo centrale che ebbe nell'autentico golpe che portò al potere il non eletto Mario Monti.

Pasquino

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