mercoledì 22 gennaio 2014

Liberismo estremo: "legalizziamo la vendita di reni"


Un premio Nobel per l’economia, Gary Becker ha detto: "L'unico modo per aumentare la disponibilità di reni per i trapianti è permettere alle persone interessate di vendere un proprio rene, in un vero e proprio mercato con prezzi fissati dall'autorità pubblica".  

Becker ottenne il premio per aver dimostrato come le leggi del mercato si applichino anche ad altri campi della vita quotidiana. Il sistema, scrive un editoriale sul Wall Street Journal insieme al collega argentino Julio Elias, sarebbe applicabile anche ad altri trapianti, con pagamenti anche a chi acconsente a farsi espiantare gli organi dopo la morte. ''La presunta immoralità di un mercato degli organi andrebbe confrontata con la possibilità di evitare la morte dei pazienti in lista d'attesa''. Quelli più ricchi, s'intende.

Per quanto riguarda l'Italia Nanni Costa, presidente del Centro nazionale trapianti, sottolinea che "la donazione degli organi deve essere un atto libero e gratuito. Una parte del corpo umano non andrebbe mai venduta, non solo per i principi cristiani ma per qualunque etica. Inoltre, dal punto di vista della sicurezza un mercato sarebbe pericolosissimo, perche' chi vende lo fa sempre per necessità, e questa porta a nascondere eventuali problemi di salute''. Alcuni dati diffusi dall'OMS per quanto riguarda la vendita in nero degli organi stabiliscono che il 10% di tutti i trapianti di rene a livello mondiale sarebbe frutto di traffico illegale, sfruttando le comunità virtuali di incontro. Ricordiamo il caso del social network Orkut fossero almeno 35 le comunita' nelle quali cercare e vendere soprattutto un rene. I gestori di Orkut precisarono però di aver cambiato le regole e cancellato quelle microcomunita' dove esplicitamente si poteva verificare la vendita di organi, che però, pare, continuerebbe sottobanco.

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