lunedì 8 luglio 2013

ASSISTENZA DOMICILIARE ASSISTITA: buone pratiche o false illusioni?


E’ una buona pratica nei confronti delle disabilità più gravi e dei malati  oncologici che necessitano di assistenza domiciliare, un servizio promesso e garantito in vista dei numerosi tagli operati alle strutture ospedaliere , ma che, nonostante i proclami, sta subendo  una bella cura dimagrante,almeno nella Asl Bari (la più grande della Puglia)  che ha decurtato della metà i finanziamenti impegnati per il servizio.
 Come si è giunti a questo? andiamo per ordine partendo dal  27 aprile 2013 data in cui fu annunciato  che in base all’ultima verifica del “tavolo Massicci” la Regione aveva superato l’esame dei conti (grazie alla dismissione di 21 ospedali e il taglio di 2.200 posti letto), con un  deficit di “soli”41 milioni di euro, 10 in meno rispetto all’obiettivo prestabilito, di contro non sono rientrati i programmi operativi come la rete dell’emergenza-urgenza, dei centri di salute mentale e dei laboratori di analisi e l’osservatorio prezzi.
Fu  pensato, in assessorato alla salute, che per ottemperare a questa carenza fossero necessari  una serie  di interventi con budget di  finanziamenti di 200 milioni suddivisi in tre tranche, ricavati dalla riduzione della spesa farmaceutica, dei ricoveri e delle cure specialistiche . Con questi ulteriori tagli la Regione ha previsto la costruzione della rete dei consultori, l’attivazione di un modello territoriale per le cure psichiatriche, il rafforzamento dell’assistenza domiciliare e della prevenzione, per uscire, finalmente,  dal penultimo posto in cui viene relegata nei vari sondaggi nazionali.
Infatti è proprio   da un’inchiesta della CGIL sull’assistenza domiciliare che  si rileva che la  Puglia con il suo (1,8%) si trova ad essere il fanalino di coda  in Italia, brutta figura in un quadro generale di un paese a due velocità dove per l’assistenza domiciliare integrata esistono profonde differenze tra regione e regione.  
A questo punto si aprì una vaga speranza quando  fu resa nota la dichiarazione dell’assessore Gentile a voler sollevare la Puglia da una posizione scomoda, che incrina l’immagine della Puglia fiorente e avanzata (!), così si parlò di potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata, diremmo solo nelle intenzioni,  dal momento che, nella pratica, con la Delibera n. 670 del 22/04/13, la Asl di Bari ha revocato il progetto di cure domiciliari, che impegnava 4 milioni di euro per esternalizzare l’assistenza domiciliare, limitando l’impegno a due insufficientissimi milioni di euro. Il motivo della revoca è sempre di natura economica e date le strettoie imposte è sembrato inopportuno  alla Direzione strategica, sulla base della  verifica dei costi attuali per il servizio di assistenza domiciliare, proseguire la procedura di gara.
 In buona sostanza l’ emorragia di carenza di servizi, dovuta ricordiamolo alla pessima gestione dell'amministrazione regionale e non dei cittadini, non solo  ha compromesso seriamente il sistema sanitario regionale pugliese, già messo a dura prova da tagli di servizi con la chiusura degli ospedali negli ultimi due anni, ma si è riversato sull’assistenza territoriale, sventolata ai quattro venti nel 2008 (ultimo intervento normativo che consentì l’utilizzo di personale infermieristico per l’assistenza domiciliare da parte dei medici di famiglia )a garanzia della tutela dei diritti dei disabili gravi, in realtà non è mai stato concesso  minimamente ciò che comunque veniva assicurato dalle strutture ospedaliere. 
Le famiglie  dei disabili e degli ammalati sanno benissimo e vivono sulla loro pelle come le promesse di potenziamento della rete sono state vane, hanno ben chiaro che   non è stato previsto alcun intervento organico e strutturale, anzi i cittadini più deboli  sono rimasti ancora più soli e il peso e i costi della gestione e della cura delle persone non autosufficienti ricadono quasi esclusivamente sulle loro spalle …A fronte di questi drammi sconosciuti, dei tagli anche  fondazioni di volontariato declinati al sostegno domiciliare dei malati oncologici la stampa enfatizza progetti che hanno più il sapore di rilancio di immagine come ci fa notare il dott. Leonardo Damiani, il quale solleva seri dubbi in merito al nuovo progetto della Regione PugliaProgetti di Vita indipendente di 280 progetti lavorativi calibrato su 2000 assunzioni di disabili con un finanziamenti di 8 milioni di euro. Si chiede, il dottore, se questi soldi non siano stati tolti da quelli destinati all’assistenza integrata. Alla luce di quanto detto  viene  poi naturale riflettere sull’esigenza negata a chi magari vorrebbe essere messo nelle condizioni di lavorare se fosse, prima, adeguatamente curato e assistito.

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