mercoledì 17 gennaio 2018

Avvertenze per le elezioni: attenti ai 20% che diventano 40!

Qualunque siano i risultati delle prossime politiche, si tenga a memoria che potrebbe accadere nuovamente quello che accadde solo 4 anni fa.

Dopo le elezioni europee, infatti, i supporters dell’allora governo Renzi, le opposizioni e soprattutto gli organi d'informazione di massa presero atto tutti insieme appassionamente che il PD aveva raggiunto "il 40%". 
E mentre i mezzibusti dei Telegiornali Raiset insieme ai Vespa-Mentana annunciavano questo dato a ogni minuto come dischi rotti, gli eterni “rivoluzionari” delusi da tastiera, i perenni pessimisti facebookari, proclamavano a ciclo continuo che "l'italiano" aveva così premiato chi lo bastonava, facendosi comprare “per 80 euro da Renzi”, meritandosi di essere bastonato. 

Ma il 40% di che cosa? Dei voti? E di chi? Voti degli "elettori”? Degli "italiani”? O "dei votanti"? Questo nemmeno gli stessi "delusi" dal voto se lo sono domandati, poiché, come sempre, anche sono stati influenzati dai mass-media, che non hanno mai fatto chiarezza in merito.
Basta un'omissione o una piccola ambiguità per provocare, come in questo caso, un condizionamento psicologico irresistibile. 

Il PD non è stato votato dal 40% degli italiani, ma dal 40% dei votanti. I votanti sono stati soltanto il 57,22 % (dato ufficiale dell'affluenza per le europee). Per sapere quanti italiani hanno realmente votato il partito di governo sul totale degli aventi diritto (compresi quindi anche gli astenuti) dobbiamo calcolare il 40% di 57%. Ne viene fuori…che soltanto il 22% degli aventi diritto al voto lo ha fatto. Quindi, ben il 78% degli italiani NON ha dato fiducia al partito del presidente del consiglio. La maggioranza. 

Così funziona oggi la nostra invidiabile liberaldemocrazia occidentale: un partito può formare un governicchio pur senza aver raccolto le simpatie dell’80% circa dei consensi dell’elettorato, e non solo, può farsi addirittura passare per “forza di maggioranza relativa” grazie a quei sicari definiti “stampa indipendente” che influenzano l’opinione pubblica a suon di balle e silenzi. 

Pertanto, assodato che l'80% degli elettori non aveva votato il PD (sommando gli astenuti a quelli che hanno espresso preferenza diversa) non è affatto vero che "gli italiani si sono venduti per 80 euro".

Con una campagna menzognera come quella sul presunto 40% di Renzi, le oligarchie finanziarie che lo hanno sostenuto sono riuscite a prendere due piccioni con una fava: 
- primo, legittimare dal nulla un governo in carica non eletto - trasformando magicamente una minoranza in maggioranza, per indurre i cittadini ad allinearsi ai vincitori;- secondo, portare fuori strada gli oppositori ai partiti di governo. Demoralizzandoli e, soprattutto, aizzandoli contro tutti gli altri italiani. Ed è stato facile; è bastato sfruttare il luogo comune più duro a morire tra gli attivisti "indignati": quello per cui gli italiani sono soltanto pecore stupide senza orgoglio e dignità.

Tenga conto di tutto ciò soprattutto chi intende, recandosi alle urne, scongiurare il ripetersi di un governicchio Renzi-loni/Genti-sconi, benedetto dall'ignavo Mattarella con inni alla gioia dei "mercati", dei Soros e del monopolio mediatico RaiLa-set-Corsera24Ore-Repubblica.
Un governicchio che i partiti di potere centro-destro-sinistri, una volta bastonati elettoralmente, cercheranno non solo di riproporre istituzionalmente
 (alchimie parlamentari) ma di presentare mediaticamente agli occhi dell'opinione pubblica come "voluto dalla maggioranza degli italiani".
E' quello che a loro preme di più. E per farlo non esiteranno appunto a trasformare i 10 o i 20% scarsi in "40%", andando a ripetere la balla in tutti i salotti mediatici che hanno a completa disposizione.

Pasquino

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